PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - FESTA
2 febbraio 2020
Ml 3,1-4, dal Sal 23, Eb 2,14-18, LC 2,22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza
Oggi è il 2 febbraio e questo ci ricorda che sono passati 40 giorni dal Natale e 40 giorni dopo il Natale celebriamo la Festa della presentazione del Signore al tempio, perché, come abbiamo ascoltato dal Vangelo, 40 giorni dopo la nascita ogni primogenito maschio degli Ebrei doveva essere presentato al tempio e anche Gesù, portato da Maria e Giuseppe, fu presentato al tempio. È per questo che oggi ho invitato tutti i genitori dei bambini battezzati l'anno scorso, perché anche loro tra poco durante la Messa presentino i loro bambini al Signore, come Maria e Giuseppe hanno presentato il loro figlio Gesù. (continua a leggere)
Questo giorno della Festa della presentazione del Signore per noi è anche la festa della Beata Vergine del Suffragio, la cui immagine vedete accanto all'altare. Solitamente sta nella cappella del Santissimo, ma l'abbiamo portata via e messa nella fioriera dove rimarrà per 8 giorni, perché facciamo l'Ottavario in onore della Beata Vergine del Suffragio.Tutte le sere in questi 8 giorni ci troveremo alle 18 per recitare il rosario: saranno i ragazzi del catechismo di giorno in giorno che ci guideranno nel recitare questa bellissima preghiera.
Come mai questa coincidenza?Cosa c'entra la Madonna del Rosario con la Festa della presentazione del Signore? Non so se voi ragazzi del catechismo lo sapete, non so se i vostri catechisti vi hanno mai detto perché celebriamo oggi la festa della Madonna del Suffragio. Bisogna guardare bene questa immagine per scoprire tante meraviglie.
Secondo la tradizione il bambino che Maria tiene fra le braccia ha 40 giorni. Allora abbiamo fissato questa data, 40 giorni dopo il Natale, per iniziare l'Ottavario in onore della Beata Vergine del Suffragio.
Perché Maria e Giuseppe presentarono Gesù al tempio e perché ho invitato i genitori a presentare i loro bambini al Signore? Ce lo spiega il Vangelo. Ci sono molti motivi e ne vorrei sottolineare soprattutto due, perché anche Maria e Giuseppe obbedivano alla legge di Mosè.
Il Vangelo oggi ce lo ripete tante volte: "Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale secondo la legge di Mosè”.Perché obbedivano alla legge di Mosè? Perché Maria e Giuseppe sapevano di essere Ebrei, di appartenere al popolo d'Israele e obbedivano alla legge di Mosè.
Sono convinto che lo dobbiamo ricordare anche noi che Gesù era un Ebreo e anche Lui obbediva alla legge di Mosè.
Lo dobbiamo ricordare sempre, ma soprattutto in questi giorni in cui da qualche parte ritorna "qualche sospetto" sugli Ebrei, qualche gesto di disprezzo.
In questi giorni un parroco, per reagire a quello che qualcuno aveva fatto disegnando una stella di Davide sulla casa di una famiglia ebrea, ha messo ieri l'altro un cartello davanti alla sua chiesa con una stella di Davide dove era scritto: ‘Qui abita un Ebreo’. E chi abita qui? È Gesù e noi formiamo un unico popolo con il popolo di Israele.
La Chiesa è il nuovo Israele, perché riconosciamo in Gesù il compimento delle promesse che Dio ha fatto a tutti gli uomini attraverso Israele, attraverso i profeti.
Vogliamo rinnovare la nostra amicizia tra cristiani ed ebrei, sapendo di formare l'unico popolo che Dio chiama alla salvezza per essere il segno di tutta l'umanità redenta.
Il secondo motivo per celebrare questa festa è proprio il motivo per cui Maria e Giuseppe hanno presentato questo bambino al Signore, perché come scritto nella legge del Signore ‘ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore’.
Ogni bambino è sacro al Signore, per questo ho chiesto ai genitori di presentarli al Signore.
Che cosa vuol dire presentarli al Signore? Non è perché il Signore se li porta via, al contrario,è perché il Signore si prende cura di questi bambini, per dire a questi bambini che Lui è il padre di tutti, è Lui che diventa la garanzia della salvezza di questi bambini.
Se i genitori hanno donato ai figli la vita, Dio gli ha donato la vita eterna. Questa è la grazia del Battesimo, questi bambini non moriranno più, perché se anche moriamo tutti è per vivere per sempre accanto al Signore.
Il ricordo del Battesimo rinnova in noi la consapevolezza gioiosa di essere figli, certo del nostro papà e della nostra mamma, ma di essere tutti figli di Dio che è padre, che si prende cura di noi, che ci ha donato la vita eterna.
In che modo Dio si prende cura di ogni bambino? Dando ad ogni bambino un papà e una mamma. I genitori sono il primo segno dell'amore di Dio per ogni uomo, tanto che i genitori si chiamano come Dio "padre, madre”, e Dio è padre e madre, perché in Lui non c'è differenza di sesso e ogni genitore, ogni papà, ogni mamma porta lo stesso nome di Dio.
Questo ci fa capire come sia più che importante, indispensabile, che ogni bambino abbia un papà e una mamma, perché diventa il segno di quel Padre che ci ha donato la vita eterna e che ci garantisce di prendersi cura di noi: qualunque cosa succeda, misteriosamente Dio guida anche attraverso le sofferenze, che certo non mancano, tutta la storia della salvezza.
Questo ce lo dice quella luce che abbiamo acceso, quella candela che è il simbolo della nostra fede, è il simbolo di Gesù risorto che ha vinto le tenebre del peccato e della morte.
Allora capiamo che davvero è una grande festa oggi e per questo vi invito a continuarla tutti gli 8 giorni, a ritrovarci tutte le sere qui davanti a questa bellissima immagine a recitare il rosario e a rinnovare la nostra gioia e il nostro impegno di vivere come figli di Dio e di amarci come fratelli.
(dall’omelia di don Stefano Ottani)