DOMENICA DELLA SS. TRINITA' Festa
7 giugno 2020
Es 34,4b-6.8-9, Dn 3,52-56, 2Cor 13,11-13, Gv 3,16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Celebriamo oggi la festa della Santissima Trinità.
Io non so se voi ragazzi sapete cos'è la Trinità. Qualcuno dice che è una cosa difficilissima, perché Trinità vuol dire che Dio è uno solo, ma sono tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Come è possibile che uno sia uno e anche tre?
Qualcuno pensa che sia il mistero più complicato che esista, a me piace dire che è il segreto che spiega tutto, che ci fa capire tutto.
Sono contento che ci siate voi ragazzi, perché voi siete bravissimi in questo. Ragazzi, che cosa ho in mano io? Ho un libro: un libro è una cosa sola? Un libro sì è una cosa sola, ma sono anche tante cose insieme: tante pagine, tante parole, tanti colori, perché ogni cosa è un insieme.
Questo non solo spiega le cose, la realtà spiega la vita. Perché ci sia la vita, occorre unirsi e l'unione genera vita, moltiplica la vita.(continua a leggere)
Ma è ancora più semplice: ce lo ha spiegato la pandemia nei mesi scorsi quando abbiamo capito come sia brutto essere soli. La solitudine, la separazione rendono tristi ed è bello ritrovarsi insieme.
Io sono contento che oggi, ma anche ogni domenica, ci ritroviamo insieme, è la gioia degli amici che si ritrovano, della famiglia unita, perché tutti noi siamo fatti a immagine della Trinità, siamo tanti, ma insieme una cosa sola.
Questo è Dio, ma questa è anche la Chiesa, è l’umanità: come è brutto che ci siano divisioni, che non si capisca che tutti, pur diversi, siamo l'unica famiglia dei figli di Dio.
Oggi il mondo è attraversato dalla rabbia contro il razzismo. Sì, perché dobbiamo finalmente capire che, pur essendo diversi, siamo tutti uomini, donne, figli di Dio.
Allora capiamo che oggi è la festa della Trinità, è la festa di Dio, ma è anche la nostra festa, perché è questo che Gesù ci ha rivelato, che Dio è Padre, è Lui l'unica sorgente della vita e Gesù è il figlio amato che il Padre ha mandato, perché tutti potessimo conoscerlo come Padre e nello Spirito diventare i suoi figli e, se figli tutti dello stesso padre, fratelli tra di noi.
La Trinità quindi non è un teorema di matematica difficile, è un dono grande di amore.
È così che ce ne parla oggi il Vangelo: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna".
Credere in Dio non significa smettere di ragionare, "io non capisco, ma ci credo", è il contrario, è ragionare nel modo migliore, come fate voi ragazzi: "Io so che tu mi vuoi bene e mi fido di te".
Questa è la fede, non accettare anche quello che non si capisce, certo Dio è un mistero più grande della nostra intelligenza, ma sperimentare l'amore di Dio e per questo avere fiducia in Lui.
È quello che oggi non solo vogliamo celebrare nella festa della Santissima Trinità, ma vogliamo in qualche modo sperimentare. È per questo che siamo venuti a Messa, siamo venuti per fare comunione, cioè per unirci tra di noi e, se siamo tutti uniti a Dio, non possiamo essere separati tra di noi, perché questa è la gioia di Dio, la nostra gioia di essere uno.
Pur essendo in tanti uno diverso dall'altro siamo una cosa sola, l'unica famiglia dei figli di Dio: questa è la comunione, il grande dono dell'Eucarestia, una comunione che supera tutte le distanze di spazio e di tempo anche con coloro che già ci hanno preceduti e contemplano in cielo la gloria della Trinità, anche loro sono uniti con noi.
Mi piace che questo oggi risuoni soprattutto nel canto, che è un'altra grande esperienza di unità ed esperienza di Dio, tante voci che diventano un unico canto. Perché Dio ha fatto così e questo è il progetto di Dio che diventa anche il compito che Dio affida a noi cristiani,perché tutti i popoli della terra possano scoprire di essere chiamati a diventare uno per mezzo di Gesù nello Spirito Santo.
Vorrei concludere lasciandovi una consegna, quella di ricordarvi ogni giorno che Dio è Trinità e questo lo si fa facendoci ogni giorno il segno della croce. Lo sapete fare voi ragazzi ? E che cosa dite quando fate il segno della croce ? Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Questo è ciò che ci ha rivelato Gesù, è davvero l'annuncio più bello che abbiamo ricevuto e diventa l'annuncio più bello che dobbiamo diffondere nel mondo. Fatelo ogni mattina appena alzati, magari fatelo anche all'inizio di ogni cosa importante, fatelo nel nome della Trinità per sperimentare la gioia di essere una cosa sola.
Sia proprio questo l'impegno di realizzare il grande progetto di Dio, perché l'umanità intera possa vivere nella fraternità e nella pace come l'unica famiglia dei figli di Dio.
(dall'omelia di don Stefano Ottani)