II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
17 gennaio 2021
1Sam 3,3b-10.19 ,dal Salmo 39, 1Cor 6,13c-15a.17-20, Gv 1,35-42
Videro dove dimorava e rimasero con lui.
Oggi nel Vangelo c'è una frase bellissima, che mi riempie sempre tanto di emozione e sono contento che ci siate voi ragazzi, perché siete quelli che meglio potete capire: la frase a cui mi riferisco è quella che troviamo circa a metà di questa pagina del Vangelo: "erano circa le quattro del pomeriggio".
Per me questo è bellissimo, davvero emozionante. Per capire però, bisogna scoprire chi l'ha detta.
Riprendiamo dall'inizio il Vangelo che dice:"In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli". Di chi si parla qui, chi è questo Giovanni? È Giovanni il Battista, anche lui aveva dei discepoli, che poi diventeranno discepoli di Gesù.
Voi ragazzi riuscite a capire chi erano questi due discepoli? Di uno si dice chiaramente il nome: Andrea, fratello di Simon Pietro. Del secondo non c'è scritto nel Vangelo, ma riusciamo a capire ugualmente, perché il secondo è proprio quello che racconta l’episodio.
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Chi lo racconta? L'evangelista Giovanni, perché oggi abbiamo ascoltato Il Vangelo secondo Giovanni.
Dunque è un racconto autobiografico, perché è Giovanni che racconta il suo primo incontro con Gesù.
Sono contento, perché un po’ alla volta si riempiono le 12 sedie che mettiamo tutte le domeniche, come i 12 apostoli, 12 come voi, gli amici di Gesù.
Oggi si parla proprio degli apostoli, degli amici di Gesù, perché ci sono Andrea, Simon Pietro e Giovanni.
Giovanni l'evangelista era il più giovane di tutti gli apostoli, aveva poco più della vostra età e la tradizione ci dice che l'evangelista Giovanni è vissuto cento anni.
Allora fate un po' i conti e ditemi quanto tempo è passato dal suo incontro con Gesù fino a quando ha scritto il Vangelo. Sono passati certamente più di 80 anni.
Voi ragazzi, che siete svelti, siete capace di fare i conti, fra 80 anni in che anno saremo? Saremo nel 2101 e nel 2101 anche Maria sarà adulta e si ricorderà anche l'ora in cui ha incontrato Gesù.
"Erano circa le quattro del pomeriggio", pensate come deve essere stato importante per Giovanni questo incontro con Gesù, non lo ha dimenticato più. Anche a cent'anni, dopo 80 anni, si ricordava ancora tutto.
Come era avvenuto questo incontro con Gesù? Quando Giovanni Battista lo aveva indicato: “Ecco l'agnello di Dio" e lo avevano seguito, Gesù si rivolge loro dicendo:" Che cosa cercate?"Fa una domanda che può sembrare strana.
Gli dissero: “Rabbì, che tradotto significa maestro, dove dimori?”
È questa la domanda più importante, dove dimori? La potete fare anche voi questa domanda a Gesù: dove dimori, dove abiti, dove ti possiamo trovare?
E io rivolgo anche a voi questa domanda: "dove dimora Gesù?"
Anche oggi ho cercato di dare qualche indizio e lo si capisce sempre a partire da cosa c'è sull'altare, meglio da cosa non c'è, perché oggi sull'altare non c'è niente: i fiori che abitualmente stanno sull'altare oggi sono sopra il tabernacolo.
Sapete cos'è il tabernacolo? Il tabernacolo è quella porticina che c'è sull'altare dove è custodita l'Eucarestia, il pane consacrato che è la presenza reale di Gesù in mezzo a noi.
Abitualmente è sopra l'altare della Madonna, ma la domenica portiamo Gesù nel tabernacolo.
Allora mi fermo un attimo per capire questa parola, che per me è semplicissima: cosa vuol dire tabernacolo? Non vi fa venire in mente nessuna parola che assomiglia? Tabernacolo viene da taberna, che è una piccola taverna, un tabernacolo. Nel linguaggio di oggi dovremmo dire che è una tavernetta, una piccola taverna,questo è il tabernacolo.
Non so se qualcuno di voi ha sotto casa una tavernetta: è il luogo dove ci si ritrova con gli amici per chiacchierare, per mangiare e bere qualcosa, per stare insieme. Ecco è quello che stiamo facendo noi, perché venire a Messa vuol dire proprio ritrovarsi con degli amici per chiacchierare, per ascoltare la Parola di Gesù, per rivolgergli la nostra parola nella preghiera, per mangiare e bere quel cibo straordinario che è l'Eucaristia, il corpo e il sangue del Signore, per la gioia della comunione, dello stare insieme.
Gesù è tra di noi e quello che si fa nelle tavernetta, ritrovarsi con gli amici, chiacchierare, mangiare qualcosa insieme, noi lo facciamo nel modo più straordinario che ci possa essere. Allora vorrei esortarvi a una cosa sola, a vivere nella verità la Messa, a cogliere il significato profondo di questo incontro reale con Gesù, perché è di Lui che si parla quando ascoltiamo il Vangelo, è Lui che si offre come cibo e bevanda di salvezza, è Lui che ci dà la gioia di stare insieme, perché sappiamo di essere amati da Dio, che è padre e noi sappiamo che siamo suoi figli e fratelli tra di noi.
Dove dimora Lui, dove dimora il Signore? Dimora qui e vi invito a venire e a stare con il Signore, a mettervi davanti al tabernacolo dove è presente Gesù, perché l'incontro con Lui rinnovi tutta la nostra vita.
(Dall'omelia di don Stefano Ottani)