XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
17 ottobre 2021
Is 53,10-11, dal Sal 32, Eb 4,14-16, Mc 10,35-45
Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti.
Carissimi ragazzi e ragazze che vi state preparando alla Cresima, sono davvero contento che siate qui al centro della chiesa oggi, perché mi fa piacere presentarvi alla parrocchia: siete un bel gruppo di ragazzi e mi auguro che possiate continuare a dare un grande contributo alla nostra parrocchia e in qualche modo al mondo.
Sono contento anche, perché ho bisogno di voi per capire oggi il Vangelo, che è un po' complicato e fa dei discorsi difficili.
Con il vostro aiuto diventa non solo chiarissimo, ma diventa anche affascinante. Faccio riferimento in particolare all'ultima riga del Vangelo che dice: Anche il figlio dell’uomo. Infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.(continua a leggere-scarica pdf)
Sono contento di avere la possibilità di riflettere insieme a voi: è meglio servire o farsi servire? La risposta è pronta: è meglio servire ed ha ragione, anche se sono tanti che dicono che certo è più bello farsi servire, è più comodo, sono gli altri che fanno fatica quando ci servono. Sì, se si rimane in superficie. Certo è bello farsi servire, noi godiamo quando gli altri ci servono. Sì, se uno rimane in superficie, ma se uno ragiona scopre che le cose non stanno così.
Chi deve essere servito e non può fare a meno di essere servito?
Sono i bambini piccoli; anche voi quando eravate piccoli la vostra la mamma vi dava da mangiare, vi lavava, vi vestiva. Ma se oggi succedesse così con la vostra mamma che fa tutto, vi imbocca, vi veste, vi lava, andrebbe bene? Vorrebbe dire che ci sono tanti problemi, vorrebbe dire che uno non è cresciuto, è rimasto piccolo e incapace.
Allora cominciamo a capire che cosa significa essere diventati grandi. Sono i grandi che sanno servire.
Ma chi ancora deve essere servito? Sono i malati. Qualcuno addirittura non riesce ad alzarsi dal letto e ha bisogno che ci sia un infermiere che gli faccia tutto. Ma è bello che sia così? Quanto darebbero i malati per potersi alzare ed essere loro a servire?
Allora serve chi è sano, chi è forte. Chi è malato si fa servire.
E penso ancora: chi deve essere servito? Fra i tanti esempi, uno che non ci vede, non può fare niente se non c'è qualcuno che lo prende per mano e lo guida.
Chi ci vede, chi è consapevole sa servire.
A questo punto io sono convinto che abbiate capito già tutto. Chi ci rende forti, chi ci guarisce, chi ci fa vedere, chi ci rende consapevoli? Sono i doni dello Spirito Santo: la sapienza, la fortezza, il perdono che guariscono le nostre vere malattie.
E voi, che nella Cresima state per ricevere lo Spirito Santo e i suoi doni, diventerete capaci di servire. Davvero è quello che rende bella e preziosa la vita, perché se uno alla fine della vita si guarda indietro e si chiede: a che cosa è servita la mia vita? se uno dovesse dire: non è servita a niente, sarebbe ben triste. La gioia è poter dire: la mia vita è servita tantissimo, perché io mi sono messo al servizio della pace, della giustizia, della verità, mi sono messo al servizio del Signore e dei fratelli.
Ecco, questo è il grande dono che state per ricevere, un dono di cui tutti abbiamo bisogno.
E sono per questo molto contento che oggi, proprio tra poco, verrete presentati davanti a tutta la parrocchia, presentando il vostro impegno a prepararvi bene alla Cresima, a continuare anche dopo: vuol proprio dire soprattutto sapere che la cosa più bella è mettersi al servizio del Signore e dei fratelli.
È questo l'augurio che vi faccio, è questa la preghiera che tutta la comunità cristiana fa per voi.
Siate aperti a questo dono così grande, perché il vostro cuore sia pieno dello Spirito del Signore e dei suoi doni e possiate servire, perché la vostra vita sia bella e preziosa, perché possiate diventare sempre più simili a Gesù, che non è venuto per essere servito ma per servire.
(dall’omelia di don Stefano Otttani)
Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri",sans-serif; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi; mso-fareast-language:EN-US;}