XXXIII DOMENICA T.O.
14 Novembre 2021
Dn 12,1-3, dal Sal 15, Eb 10,11-14.18, Mc 13,24-32
Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.
Sono proprio molto contento che oggi sia ci sia il coro dei ragazzi non solo per animare con i loro canti la celebrazione della Messa, ma anche perché così posso farmi aiutare a capire l'insegnamento che oggi il Signore ci propone nel Vangelo.
Allora posso rivolgere a voi ragazzi la prima domanda: che domenica è oggi? È la penultima domenica dell'anno liturgico, perché sapete che l'anno liturgico non comincia il primo gennaio, ma comincia la prima domenica di Avvento.
Domenica prossima, 21 novembre, sarà l'ultima domenica dell'anno liturgico ed è per questo che il Vangelo oggi ci invita a riflettere sulle ultime cose, non solo alla fine dell'anno ma alla fine del tempo, alla fine della storia, alla fine del mondo.(continua a leggere-scarica pdf)
Sappiamo che il mondo finirà, purtroppo forse finirà un po' prima, perché noi non stiamo trattando molto bene la terra, ed è proprio della prospettiva della fine della storia e del mondo che ci parla il Vangelo, come anche la prima lettura.
A voi cosa viene in mente quando si pensa alla fine, alla fine del mondo? Non è un pensiero allegro, perché non ci fa piacere sapere che tutto finirà, che non rimarrà niente di quello che abbiamo attorno, di così bello.
Dice il Vangelo che anche il sole e la luna si oscureranno, non splenderanno più.
Io sono sicuro che voi avete ascoltato cosa dice Gesù quando annuncia queste cose, questi grandi avvenimenti, l'ha proprio detto nel Vangelo: "Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria".
Questo è il Vangelo, il lieto annuncio, l'annuncio che ci riempie di gioia. La fine del mondo non sarà la fine di tutto, anzi sarà l'inizio del regno glorioso di Gesù.
Per questo domenica prossima, ultima domenica dell'anno liturgico, faremo festa, nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, re dell'universo.
Questo è quello che fa la differenza fra i cristiani, noi cristiani, e tutti gli altri. Gli altri quando pensano alla fine sono tristi, noi quando pensiamo alla fine del mondo siamo pieni di gioia, perché sappiamo che verrà il Signore nella sua gloria.
Per questo sono contento che siate voi ragazzi a cantare, perché siete voi il futuro, e siete voi che oggi ci invitate a cantare, a fare festa.
Perché noi cristiani pensiamo che la fine del mondo sarà il vero inizio del regno glorioso di Gesù? Cosa ci fa pensare in questo modo? È un motivo preciso: Gesù è risorto, Gesù è venuto in questo mondo, è diventato uomo come noi e ci prepariamo a celebrare presto il Natale, manca poco più di un mese. Ed è bello accogliere Gesù che viene sulla terra, che diventa bambino, uomo, adulto, che ci ama tanto fino a donare la sua vita per noi sulla croce.
Ma la cosa più bella di tutti è che Gesù, vero Dio e vero uomo, è risorto e vive per sempre e verrà nella gloria.
È la risurrezione di Gesù che cambia la storia ed è questo il motivo per cui ogni domenica siamo invitati a venire a Messa, perché la domenica è il giorno della risurrezione e ogni settimana noi facciamo festa, perché la risurrezione di Gesù è quella che ha cambiato il mondo, ha cambiato la storia, cambia la nostra vita.
Proprio qui, venendo a Messa, capiamo il senso della vita, della storia, questo lieto annuncio di un futuro.
(dall’omelia di don Stefano Ottani)