La Cupola fra le Torri

Parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano, Bologna

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Bollettino

NOTIZIARIO-7

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Anno 1°  25 agosto 2024 N. 7


 

VIA SAN VITALE


Santa Maria della Pietà - Santi Vitale e Agricola - Santi Bartolomeo e Gaetano


Notiziario interparrocchiale


Il nuovo anno pastorale


FORMAZIONE ALLA VITA E ALLA FEDE

 

 

Carissimi,

già da un anno le tre parrocchie che si affacciano su via San Vitale camminano insieme e si preparano ad iniziare il nuovo anno pastorale 2024-2025.

Ogni anniversario è occasione per un bilancio, consuntivo e preventivo, per raccogliere i frutti, constatare le carenze e migliorare le prospettive. Di novità ce ne sono state molte, simbolicamente rappresentate dal cantiere della torre Garisenda che ha modificato e modificherà per anni la vita di questo angolo di città. Per questo invito tutti coloro che hanno a cuore la vita della comunità cristiana a partecipare all’assemblea delle tre parrocchie, mercoledì 18 settembre.

All’ordine del giorno è la verifica del primo anno e, soprattutto, i progetti per il futuro.

Lo scopo principale è dare forza all’annuncio del Vangelo, in un contesto di calo numerico dei praticanti, di invecchiamento della popolazione, ma anche di un grande bisogno di speranza che solo la fede può soddisfare. Ci concentreremo in particolare sulla formazione alla vita e alla fede, che ha nel catechismo dei fanciulli il punto di partenza, ma che non può realizzarsi senza una attiva partecipazione degli adulti, a partire dai genitori che chiedono i sacramenti per i loro figli.

La vita cristiana non si sostiene se non è fedelmente alimentata dall’ascolto della parola di Dio e dalla partecipazione all’Eucaristia, se non è condivisa con i fratelli. Vogliamo crescere come comunità cristiana e abbiamo bisogno del contributo di ognuno. Vi aspetto!

Don Stefano Ottani, parroco

(scarica pdf bollettino)

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 26 Agosto 2024 11:19
 

Ritornano i Teatini

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(editoriale dal Bollettino parrocchiale n. 143)

6-7 agosto, presentazione dei restauri

Ritornano i Teatini


Carissimi,

dopo più di un anno di lavoro potremo nuovamente ammirare le tre grandi tele che rappresentano episodi della storia dei Teatini, restaurate e ricollocate al loro posto nella sagrestia teatina, ora ritornata al massimo del suo splendore.

La sagrestia teatina è uno dei locali che rimangono dell’antico convento, soppresso da Napoleone nel 1792, che conserva ancora i mobili e gli apparati dell’epoca, e mostra il cuore della spiritualità di questo ordine religioso.

I Teatini – ossia i religiosi fondati da S. Gaetano Thiene (1480-1547) – arrivarono a Bologna nel 1599 e presero casa in S. Bartolomeo, ristrutturando completamente la chiesa e costruendovi accanto il convento. Sono rimasti famosi per il “quarto voto”, perché, oltre ai voti comuni di povertà, castità e obbedienza, San Gaetano volle che i suoi seguaci aggiungessero anche il voto di non assumere cariche ecclesiastiche perché, sosteneva, chi vuole fare carriera anche nella Chiesa è avido e incoerente. Fatto sta che proprio per questo i papi si servirono dei Teatini per realizzare la riforma cattolica, a seguito della crisi luterana, chiamandoli a ruoli di responsabilità. Le tre tele che potremo nuovamente ammirare raccontano la vicenda di due beati e un santo Teatino che furono “costretti” dal papa a diventare cardinali per promuovere più efficacemente il rinnovamento della Chiesa secondo le direttive del Concilio di Trento.

Avendo presente che il 7 agosto, festa di S. Gaetano, è un lunedì, inizieremo i festeggiamenti nel pomeriggio di domenica 6: alle ore 17.00 con una visita guidata alla basilica, alle 18.00 con la presentazione della sagrestia restaurata e alle 18.30 con la celebrazione della S. Messa.

La sagrestia, dotata di un nuovo impianto acustico e di un multiforme sistema di illuminazione, diventerà anche la sala delle riunioni e delle manifestazioni parrocchiali, per lasciarci attrarre dall’esempio di santità di coloro che hanno edificato la nostra bellissima chiesa.

 

Don Stefano Ottani, parroco

 

 

Per scaricare il bollettino parrocchiale cliccare qui

 

 

Ultimo aggiornamento Giovedì 31 Agosto 2023 17:14
 

In tempo di guerra

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(editoriale dal Bollettino parrocchiale n. 140)

 

Giornata mondiale per la pace


Perché Dio non ferma i violenti?


Il Natale conserva un fascino straordinario per la sua atmosfera di gioia e di pace, in stridente contrasto, però, con le notizie che vengono da tante parti del mondo. Accanto alle immagini sorridenti di famiglie attorno ad una tavola imbandita a festa o in vacanza, ce ne sono altre che mostrano distruzione e sofferenze.

Le atrocità di cui siamo spettatori ogni giorno non possono non rigenerare la domanda che da sempre l’umanità si pone: «Se Dio è buono, perché Dio non ferma i violenti?». Certo potrebbe farlo, senza fatica. E allora, perché non lo fa?

La risposta non può essere una semplice battuta, ma richiede una visione complessiva della vita e della storia.

Dio non solo è buono, è amore, non sa fare altro che amare. Amando, l’unico suo desiderio è essere riamato. Per questo ci ha creati e con questo criterio guida la storia del mondo. Ma per amare occorre essere liberi; non è amore se costretto. Togliere la libertà all’uomo è togliergli la sua umanità, perché essa è ciò che lo distingue da tutte le altre creature. Una libertà vera; vera al punto che l’uomo può usarla contro Dio, e così è avvenuto. Ma anche a questo punto Dio non gli toglie la libertà per non annientarlo, come un padre che non può sopprimere il figlio che fa male.

E allora il male dilaga, senza che Dio faccia niente? La strada scelta da Dio, l’unica strada possibile a un Padre, non è annientare l’umanità, ma è vincere il male con il bene, un bene così grande che supera tutto il male del mondo. Il mondo va in rovina perché l’uomo usa la libertà per uccidere: il Padre dona il suo Unigenito per rivelare l’amore vittorioso per tutti i suoi figli. Questo è il Natale!

 


Don Stefano Ottani,

parroco

Per scaricare il bollettino parrocchiale cliccare qui

Ultimo aggiornamento Sabato 25 Febbraio 2023 16:58
 

La ripartenza o la paura?

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(editoriale dal Bollettino parrocchiale n. 138)


E' l'ora della fede!

 

Non è difficile prevedere che il prossimo autunno sarà “caldo”. La guerra che non si ferma, la pandemia che ciclicamente mostra una nuova variante, le conseguenze della siccità e dei disastri naturali, la speculazione sulle materie prime, l’invecchiamento della popolazione, i tatticismi politici… sono elementi di fatto che non lasciano troppo spazio all’ottimismo.

In pochi mesi lo scenario italiano e mondiale è cambiato: da una proiezione di crescita a due cifre, al rovesciamento delle prospettive.

Viene in mente quello che racconta il Vangelo nella notte successiva alla moltiplicazione dei pani: Gesù a stento era riuscito a contenere la folla che voleva farlo re e aveva costretto gli apostoli a passare all’altra riva, mentre lui si era ritirato tutto solo sul monte a pregare. «La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: “È un fantasma!” e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!”» (Mt 14, 24-27). È la fotografia della nostra situazione: dall’entusiasmo allo sgomento.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 30 Novembre 2022 09:27 Leggi tutto...
 

Digiuno e preghiera

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(editoriale dal Bollettino parrocchiale n. 137)


Pace, pace, pace!

Carissimi,

tutti dicono di volere la pace. Perché allora la pace non viene? Quale pace vogliamo? Al momento ci basterebbe un cessate il fuoco generale, ma non sarebbe la pace, solo una tregua in attesa di una nuova esplosione.

Qualcuno pensa ad una situazione priva di conflitti, in cui gli equilibri raggiunti sono fissi e intoccabili, con la conseguenza di mantenere tutte le disparità attuali, dove l’1% della popolazione possiede e spreca più del 90% delle risorse mondiali.

Vicini ormai ad avviare i progetti per il prossimo anno pastorale, non possiamo non inserire la pace tra gli obiettivi programmatici, se non vogliamo che le nostre proposte lascino tutto come prima.

Non c’è pace senza giustizia. Per questo non ci può essere pace senza lasciarci inquietare dalla situazione precedente allo scoppio della guerra. La necessità di un rinnovamento profondo non è legata a questioni interne, o al desiderio di fermare un’emorragia di praticanti, ma ne va del futuro dell’umanità e della missione della Chiesa. Parlare di pace deve essere doverosamente inquietante, richiede una conversione profonda, qui e ora.

Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Giugno 2022 08:36 Leggi tutto...
 


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